Associazione Casa Museo Giudice Livatino
Per conoscere, vivere e percepire l'essenza del Magistrato Martire
La Casa Museo
L'Associazione
Il 17 Giugno 2021 sette soci fondatori, istituivano l'Associazione Casa Giudice Livatino per custodire e gestire la dimora di famiglia del Beato Rosario Angelo Livatino, "martire della giustizia e indirettamente della fede". Per comprendere dove affondano le radici dell’Associazione è opportuno svolgere una breve premessa sulla relazione che lega l'attuale proprietaria alla famiglia Livatino. A tal fine, bisogna fare un salto indietro nel tempo...
Visite
La casa del Beato Rosario Angelo Livatino è rimasta immutata nel tempo come quella mattina in cui l'ha lasciata per recarsi a lavoro.
Casa Museo Giudice Livatino è sostenuta dai soci dell'omonima Associazione.
Visitare Casa Museo Giudice Livatino vuol dire contribuire a sostenere il principale luogo della memoria del Beato Rosario Angelo Livatino e a mantenere vivo il suo ricordo.
Puoi prenotare la tua visita compilando il modulo sottostante oppure attraverso il contatto WhatsApp. Sarete ricontattati per la conferma. Ingresso consentito ad un massimo di 20 visitatori per turno (per scuole e gruppi numerosi è necessario contattare con anticipo l'Associazione al numero 3207962830).
A proposito di...
Rosario Angelo Livatino
BIOGRAFIA DEL MAGISTRATO BEATO
"Rosario Angelo Livatino nacque a Canicattì il 3 Ottobre del 1952, da Vincenzo e Rosalia Corbo con i quali conviveva nella casa di Viale Regina Margherita 166. Fin da piccolo aveva mostrato bontà, intelligenza e maturità. Si laureò in giurisprudenza nel 1975 col massimo dei voti e la lode e presto entrò in magistratura. Il lavoro e la famiglia furono i due poli di maggiore impegno della sua vita. Terminata la sua giornata lavorativa al Palazzo di Giustizia, continuava a casa l'esame e l'approfondimento dei fascicoli giudiziari nella sua austera camera/studio. Seduto alla sua piccola scrivania si donava al prossimo attraverso la sua macchina da scrivere attingendo costantemente dalla Parola di Dio. Nei momenti di sconforto, come si rileva dal suo diario personale, grande sollievo gli dava lo stare vicino ai suoi genitori, verso i quali nutriva un affetto infinito. Nel suo diario si leggono annotazioni che rivelano la sua sofferenza di uomo consapevole dei gravi rischi cui ogni giorno andava incontro nell'assiduo compimento del proprio dovere. Umile e modesto ma dall'animo nobile, non adorava le occasioni mondane. Come tutte le mattine il 21 settembre del 1990 partiva dalla propria abitazione per recarsi al tribunale di Agrigento e mentre, senza scorta, percorreva la SS 640 fu barbaramente ucciso per mano di quattro sicari assoldati dall'organizzazione mafiosa denominata Stidda. Era a bordo della sua vettura, una vecchia Ford Fiesta color amaranto, quando fu speronato dall'auto dei killer. Tentò disperatamente una fuga a piedi attraverso i campi limitrofi ma, già ferito da un colpo ad una spalla, fu raggiunto dopo poche decine di metri e freddato a colpi di pistola. Del delitto fu testimone oculare Pietro Nava, sulla base delle cui dichiarazioni furono individuati gli esecutori dell'omicidio. Sul luogo dell'agguato una stele ne tiene vivo il ricordo con delle commemorazioni che si celebrano in occasione della ricorrenza dell'anniversario del martirio. Nella sua attività si era occupato di quella che sarebbe esplosa come la "Tangentopoli siciliana" e aveva messo a segno numerosi colpi proprio nei confronti della mafia, attraverso lo strumento della confisca dei beni. Fede, riservatezza e dedizione lo portarono ai più alti successi investigativi. Gli unici interventi pubblici fuori dalle aule giudiziarie, che costituiscono una sorta di testamento spirituale e professionale, sono rappresentati da due conferenze: "Il ruolo del giudice in una società che cambia" del 07 Aprile 1984 e "Fede e diritto" del 30 Aprile 1986, ripubblicati anche a cura della Corte di Appello di Caltanissetta e dell'editore Sciascia nel volume "non di pochi ma di tanti". Papa Giovanni Paolo Io definì «martire della giustizia e indirettamente della fede». Il 9 Maggio 2021 è stato proclamato Beato".
Siti
Sito ufficiale dell'Arcidiocesi di Agrigento dove è possibile trovare anche tantissime informazioni sul Beato Rosario Angelo Livatino.
Il Centro Studi Rosario Livatino è un gruppo di giuristi che studia temi riguardanti in prevalenza il diritto alla vita, la famiglia e la libertà religiosa ...
La Strada degli scrittori è un itinerario che invita a ripercorrere i luoghi vissuti e amati dagli scrittori e quelli descritti nei romanzi, a contatto con i volti e le variegate personalità ampiamente dettagliate in pagine e pagine di letteratura e di teatro, che hanno appassionato e formato intere generazioni. La Strada degli Scrittori è anche Strada della Legalità.
L'Associazione Nazionale Case della Memoria riunisce le case (oggi case-museo) dove vissero personaggi illustri in ogni campo del sapere, dell'arte, della letteratura, della scienza, della storia e si propone di far conoscere e valorizzare queste significative dimore storiche.
Casa Livatino è parte di questa rete.
Appassionati di fotografia, capaci di dare vita alle cose e di cogliere l'essenza dell'essere attraverso una macchina fotografica.
Film-Documentari-Video
Scritti
FEDE E DIRITTO
Relazione svolta nella sala-conferenze dell’Istituto delle Suore Vocazioniste, a Canicattì, il 30 aprile 1986
IL RUOLO DEL GIUDICE NELLA SOCIETA' CHE CAMBIA
Conferenza tenuta il 7 aprile 1984 presso il Rotary Club di Canicattì
Origini
Il 17 Giugno 2021 sette soci fondatori, istituivano l'Associazione Casa Giudice Livatino per contribuire alla "missione" di Giuseppina, proprietaria dell'abitazione di famiglia del Beato Rosario Angelo Livatino. Per comprendere dove affondano le radici dell’Associazione è opportuno svolgere una breve premessa sulla relazione che lega la sig.ra Giuseppina, attuale proprietaria dell'immobile, alla famiglia Livatino.
Il legame tra la famiglia Livatino e l'attuale proprietaria
A tal fine, bisogna fare un salto indietro nel tempo, quando, qualche anno dopo la morte del loro unigenito, i coniugi Livatino hanno avuto l’esigenza di essere affiancati da una collaboratrice che si occupasse della cura della casa. Giuseppina venne assunta con un regolare contratto di lavoro dopo un breve periodo di prova. Grazie alla sua onestà e gentilezza, bontà e riservatezza, quello che era nato come un semplice rapporto di lavoro, negli anni divenne un rapporto "familiare" edificato sulla fiducia pian piano riposta in Giuseppina e sull'amore filiale con cui quest'ultima la ricambiava.
Giuseppina ha vissuto accanto ai coniugi Livatino gli anni del dolore, gli anni del ricordo del Giudice assassinato e soffrendo con loro ha ereditato l'amore per quel loro figlio che non ha mai conosciuto direttamente ed ha anche avuto il privilegio di vivere la riservatezza di "quella casa" considerata oggi tempio di cristianità e giustizia.
L'eredità
Per espressa volontà del dott. Vincenzo Livatino, Giuseppina ha successivamente ereditato l'immobile dove il piccolo Rosario è cresciuto ed è divenuto l'uomo, il magistrato ed il credente che noi oggi conosciamo, ma ha anche ereditato, proprio dai coniugi Livatino, l'amore per quei luoghi che da anni custodisce con lo stesso reverente rispetto. Dentro di se sente forte il dovere morale di custodire questa importante abitazione, oggi divenuta Casa Museo, che rappresenta il principale luogo della memoria del Magistrato Beato perché intrisa del suo vissuto ed ella stessa rappresenta una importantissima memoria storica perché serba il ricordo del Beato Rosario Angelo Livatino visto attraverso gli occhi dei genitori.
La costituzione dell'Associazione
Su queste basi i soci fondatori hanno deciso di costituire l'Associazione Casa Giudice Livatino che avrà l'onore di essere custode della dimora di famiglia, di ricordare e divulgare la memoria dell'oggi Beato e onorare dunque i genitori Vincenzo Livatino e Rosalia Corbo.
Il 18 Luglio successivo, in una data emblematica (ricorre infatti l'anniversario del giuramento in magistratura di Rosario Livatino), i soci fondatori hanno desiderato affidare l'attività dell'Associazione Casa Giudice Livatino alla "Protezione di Dio, allo sguardo della Vergine Maria e all'intercessione del Beato Rosario Angelo Livatino" con una sentita celebrazione eucaristica presieduta da Don Salvatore Casà nella chiesa di San Diego in Canicattì (AG). Dopo la Santa Messa, la dott.ssa Claudia Vecchio, Presidente dell'Associazione, ha avuto l'onore di inaugurare la prestigiosa sede ricavata all'interno della Casa Museo di viale Regina Margherita 166.
Gli scopi
L'Associazione Casa Giudice Livatino nasce per mantenere vivido il ricordo del Giudice Rosario Angelo Livatino anche a beneficio delle generazioni future che non hanno avuto esperienza diretta della vile stagione degli attentati di mafia degli anni '90. E il ricordo del Giudice Livatino trova linfa vitale nelle emozioni e nelle riflessioni che la Casa Museo, intrisa della sua memoria, suscita nel visitatore. Ciascun oggetto custodito in Casa Livatino, l’ordine e la cura con cui è stato riposto e conservato, la sua precisa collocazione e, più in generale, la disposizione delle cose - che i genitori prima e Giuseppina poi hanno mantenuto intatta nel tempo – riflettono la personalità, il carattere, le scelte del Giudice Livatino e ci consentono di cogliere aspetti altrimenti impercettibili del suo vissuto, della sua personale sensibilità, nonché della profondità del suo pensiero e del suo credo.
Casa Livatino è oggi luogo simbolo di legalità vissuta e di fede autentica. Grazie alla disponibilità e alla dedizione dei membri dell'Associazione, la Casa Museo è fruibile al pubblico divenendo così la Casa di tutti coloro i quali credono nei principi e nei valori che hanno ispirato l’esistenza del Beato Rosario Angelo Livatino e che in essa possono ritrovare i segni tangibili della sua vita.
E dunque l’impegno dell’Associazione Casa Giudice Livatino è continuare a onorare la memoria del primo Magistrato Beato anche attraverso la valorizzazione della sua dimensione privata e della quotidianità dei suoi spazi, perché il suo vissuto sia modello di valori e fonte di ispirazione per le generazioni a venire.
Senza scopo di lucro, l’Associazione Casa Giudice Livatino persegue in via principale, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Svolge, prevalentemente l'attività di:
- custodire, studiare, divulgare e promuovere l’eredità morale del Beato Rosario Angelo Livatino costituita dal suo esempio di vita vissuta secondo i principi di giustizia, legalità e fede radicati nella sua persona;
- valorizzare, rendendola fruibile e conoscibile a tutti, la sua eredità materiale costituita dalla Casa Museo ossia dall’abitazione della Famiglia Livatino, dai beni mobili in essa custoditi, dai manoscritti e da qualsiasi altro materiale che possa restituire informazioni sulla personalità e sulla vita del Beato Rosario Angelo Livatino.
Il nucleo dell'Associazione
L’Associazione persegue il suo scopo anche attraverso:
- l’istituzione e l'alimentazione di una biblioteca che raccoglierò sia i volumi appartenuti alla famiglia Livatino, contenenti annotazioni autografe e sia una collezione di libri e riviste che trattano la figura del Magistrato Martire.
- ed infine l’istituzione di un archivio per la raccolta, custodia e lo studio di qualsiasi documento, scritti, testimonianze e quant'altro possa servire ad approfondire la conoscenza della nobile intellettualità e dello spirito cristiano del Giudice Beato Rosario Angelo Livatino.
Proprio questo archivio avrà un ruolo fondamentale perché assieme alla citata biblioteca sarà il “motore” dell’Associazione: in esso infatti confluirà non solo il patrimonio già contenuto in casa ma anche tutti i documenti, gli atti, le testimonianze e quant’altro possa restituire informazioni sulla vita e sulla personalità del Giudice Beato. Un Comitato Scientifico formato da membri scelti tra esperti e studiosi, avrà il compito di analizzare e studiare il patrimonio conservato nella dimora Livatino, dal quale si potranno trarre ulteriori aspetti della sua personalità.
Il logo
L'Associazione Casa Museo Giudice Livatino si identifica con un logo che ha una sua storia legata alla famiglia Livatino. Si tratta di un sigillo in ceralacca realizzato con un antico timbro appartenuto alla famiglia "Livatino-Corbo". Aguzzando la vista infatti si notano le due iniziali sovrapposte "L" e "C" che rappresentano il casato. E' stato un gioco d'immaginazione associare quelle iniziali anche a "Casa-Livatino" assumendolo come logo. Ecco che ricevere una missiva dall'Associazione Casa Museo Giudice Livatino con sigillo in ceralacca vuol dire ricevere un dono di gran valore perché generato dall'originale timbro di famiglia.
I social network
L'attività svolta, le iniziative promosse dall'Associazione e le modalità di visita della Casa Museo saranno prontamente diffuse attraverso il sito internet www.casagiudicelivatino.it, la stampa ed anche attraverso i social-network dedicati (link in fondo alla pagina) per raggiungere anche i più giovani, soggetti ai quali l'Associazione Casa Museo Giudice Livatino desidera consegnare l'eredità morale lasciata dal Beato.
Iscrizioni
Se ne condividi gli scopi e se desideri contribuire a mantenere viva questa realtà puoi essere parte attiva dell'Associazione Casa Museo Giudice Livatino. Richiedi l'iscrizione scaricando l'apposito modulo cliccando sul logo sottostante e segui le indicazioni in esso contenute. Puoi anche ritirare il modulo d'iscrizione presso la Casa Museo.
La Casa Museo
CASA MUSEO GIUDICE LIVATINO
E' il principale luogo della memoria del Beato Rosario Angelo Livatino, Magistrato e Martire. Custodita e conservata nella sua totale integrità, è divenuto luogo simbolo di Giustizia e di Fede.
Ubicazione
L'immobile si trova in viale Regina Margherita 166, nel cuore di Canicattì in provincia di Agrigento. In questa Casa, Rosario Livatino, sapientemente guidato nella crescita, ha vissuto in compagnia dei suoi amati genitori fino al tragico 21 Settembre 1990. La cameretta del piccolo Rosario è divenuta pian piano lo studio dove l'integerrimo Magistrato proseguiva e approfondiva lo studio dei delicati atti, nella serenità della sua abitazione, lontano da occhi e orecchi indiscreti. Oggi quella camera/studio sembra ancora attendere il suo ritorno.
La proprietà
Nel 2010, alla morte del dott. Vincenzo Livatino, l'abitazione, per volere di quest'ultimo, è stata ereditata da Giuseppina, attuale proprietaria e fedele collaboratrice di famiglia. La scelta dell'erede di Casa Livatino cade proprio su colei che già da anni viveva quegli ambienti in compagnia dei coniugi Livatino, proprio dai quali aveva imparato ad amarli e curarli.
La "missione"
Sin da subito Giuseppina, da proprietaria, sente il dovere morale di continuare a tutelare, curare e custodire quegli ambienti per onorare la memoria di chi l'aveva vissuti e di chi gliene aveva affidato le sorti. Nasce così la "missione" di Giuseppina che dedica la sua vita e le sue energie per preservare la "casa della famiglia Livatino" sopportando in silenzio le "aggressioni" di quanti non hanno condiviso l'ultima volontà del dott. Vincenzo Livatino e di quanti ne ambiscono il possesso. Grazie all'impegno di Giuseppina e alla sua "missione", ancor oggi, visitando quelle stanze, sembra di vivere la quotidianità e l'intimità della famiglia Livatino. La Casa, resa disponibile a chi voleva rendere omaggio al Magistrato assassinato e a chi voleva approfondire la conoscenza del Martire, si è naturalmente e progressivamente conformata ad una Casa Museo.
Il valore
La beatificazione del 09 Maggio 2021 eleva Rosario Angelo Livatino agli onori degli altari come primo Magistrato Beato col conseguente incremento delle visite e degli interessi sulla Casa Museo e nel 2015 la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Agrigento ha decretato "l'abitazione di famiglia del Giudice Rosario Livatino" e i beni mobili in essa custoditi, d'interesse storico, artistico, architettonico ed etnoantropologico di particolare importanza, in quanto connubio tra valenza architettonica e preziosa testimonianza di memoria storica e di avvenimenti socio politici caratterizzanti il territorio di Agrigento e della sua provincia. Nel 2020 la Casa Museo viene assunta a pieno titolo tra le dimore appartenenti all'Associazione Nazionale Case della Memoria che la proiettano in un circuito di case museo con ramificazioni in tutta Europa e coinvolta in numerose iniziative a livello nazionale.
La gestione
La "missione" di Giuseppina è condivisa da un gruppo di sostenitori che si organizza in associazione e il 18 Luglio 2021 inaugura l'Associazione Casa Museo Giudice Livatino, Ente del Terzo Settore iscritto al RUNTS. Il nuovo Ente si adopera nel coadiuvare il crescente impegno della proprietaria nella custodia de bene e nelle diverse iniziative culturali che promuovono la memoria del Beato e dei suoi genitori anche attraverso le visite guidate tra le stanze piene di ricordi.
Le visite
Nella dimora della famiglia Livatino è possibile ammirare i vari oggetti appartenuti al Beato e che lo hanno accompagnato nella crescita e nella formazione come giochi e libri. Da essi è possibile comprendere come i suoi interessi fossero ispirati ai principi di giustizia e cristianità. Visitare la casa del Beato Rosario Angelo Livatino è un'esperienza che lascia il segno perché forti sono le emozioni che ne scaturiscono. Accedere alla camera del Giudice arricchisce l'anima del timore di Dio, stuzzica la curiosità sulla sua formazione, stimola l'operosità, amplifica il senso del dovere e di giustizia e infuoca lo spirito patriottico.
La fruibilità
Oggi quest'abitazione è una Casa Museo (o Casa della Memoria), simbolo di legalità vissuta e di fede autentica. Grazie alla disponibilità e alla dedizione dei membri dell'Associazione Casa Museo Giudice Livatino APS ETS, è fruibile al pubblico divenendo così la Casa di tutti coloro i quali credono nei principi e nei valori che hanno ispirato l’esistenza del Beato Rosario Angelo Livatino e in essa possono ritrovare i segni tangibili della sua vita.
Le polemiche
La Casa Museo di Canicattì è un bene privato reso fruibile in maniera gratuita grazie alla disponibilità del proprietario. Ma i forti interessi sull'immobile spingono da anni, quanti vorrebbero specularne, ad alimentare sterili polemiche che rimbalzano sulle pagine della stampa locale e non.
Dal 2015 è attiva una petizione, promossa da un ingrato "parente" coerede del patrimonio del dott. Vincenzo Livatino e condivisa da disinformati estimatori. Tale ingannevole petizione è indirizzata alla Regione Sicilia e al Presidente della Repubblica e mira violare quanto disposto dalla famiglia Livatino. Inoltre ha un fine poco chiaro visto che quanto auspicato è già in essere.
L'Associazione Casa Museo Giudice Livatino ha preso le difese della proprietaria (Gennaio 2022) quando la Regione Sicilia ha dichiarato, su proposta dell'assessore ai beni culturali, di voler acquisire l'immobile in violazione alla volontà testamentaria del dott. Vincenzo Livatino, padre del Magistrato Martire.
I progetti
Come stabilito dallo Statuto dell'Associazione Casa Museo Giudice Livatino, si sta lavorando per la costituzione di una libreria e di un archivio storico, che saranno resi fruibili ai visitatori, con il fine di accentrare nella Casa Museo tutti i documenti che trattano il Beato. Sarà inoltre costituito un Comitato Scientifico che, grazie al materiale fornito dall'Associazione, potrà continuare ad approfondire i vari tratti della straordinaria e profonda personalità di Rosario Angelo Livatino, ancora da scoprire.
Per restare sempre aggiornati sulle iniziative che riguardano la Casa Museo Giudice Livatino è possibile seguire anche i social network di riferimento (link in fondo alla pagina).
Puoi contribuire a sostenere l'attività dell'Associazione effettuando un bonifico intestato a: -Casa Museo Giudice Livatino Aps Ets-
IBAN: IT13Y0896982880000000046320
MAIL:
casagiudicelivatino@gmail.com
PEC:
gabvig@pec.casagiudicelivatino.it
Dove siamo
La dimora della famiglia Livatino si trova in Sicilia, nel cuore del comune di Canicattì (AG) in viale Regina Margherita n. 166.